LA REGIONE DEGLI ARCHETIPI

" Non posso fare a meno di considerare la reazione che comincia a manifestarsi in Occidente contro l'intelletto... in favore dell'intuizione, come un segno di progresso culturale, un ampliamento della coscienza oltre i limiti angusti posti da un intelletto tirannico".

C.G. JUNG

martedì 24 ottobre 2017

Due chiacchiere sul Tempo

Il tempo, questo sconosciuto. I più informati sapranno di certo che la frequenza  Shumann ha aumentato il suo ritmo. Il tempo corre più veloce. Ho pensato che vedere i pandori in bella mostra già ad Ottobre fosse un modo elegante per distrarre un po’ tutti velando l’accelerazione impetuosa del tempo.



Ma cos’è il tempo? Beh, a questa come a tante altre domande semplici la scienza non è in grado di dare una spiegazione omogenea. C’è chi dice c’è chi teorizza c’è chi fantastica. Ma in buona sostanza nessuno ci dice cosa sia il tempo.
A questa domanda gli antichi filosofi e i mistici di ogni epoca hanno dato invece una risposta oggettiva: il tempo è una percezione…

Ergo, il tempo non esiste. Tutto quel che era e che sarà in verità è presente contemporaneamente nello stesso istante. Siete confusi? È normale. I nostri schemi mentali sono rigidi e destrutturare le “certezze” è atto da eroi. Siamo noi degli eroi? Forse qualcuno, ma non tutti lo siamo, purtroppo. Infatti gongoliamo sperduti in meandri di opportunità e spazi che ci toccano e noi neanche ce ne accorgiamo…e il tempo passa.

Immaginate un cerchio disegnato su un foglio.  Immaginate che ogni puntino contenuto dal nostro cerchio sia una possibilità di esperienza nella vita reale. Segnate due puntini all’interno del cerchio e tracciate una retta che li congiunga. Ecco, questo è il tempo.



Una restrizione delle opportunità fra infinite opportunità. Una selezione determinata rispetto ad un tutto indeterminato. È il limite che differenzia noi e la nostra esperienza da un’infinità di possibili esperienze.  Quel limite contiene tutto il nostro bagaglio. Il Bagaglio scelto per esplorare l’esperienza terrena  che ci potrà fare evolvere come anime.

Nascere in un luogo specifico in un anno specifico e in una specifica condizione è esattamente il parallelo dell’archetipo del tempo. il concetto di tempo o limite o restrizione induce a differenziare le mie caratteristiche da tutte le altre concepite dal creato. Siamo uomini o donne? Un uomo vive il suo limite differenziandosi dal corpo dalla donna, per esempio. Così come un nato nell’ottocento vive il suo limite non vivendo in altre epoche.  L’insieme di esperienze che l’anima decide di esplorare costituiscono il concetto arbitrario del tempo che la nostra mente manifesta come un trascorre di qualcosa, di indefinibile. 

La Terra gira allo stesso modo da sempre. Nulla cambia nel suo moto. Eppure le esperienze terrene variano, si ribaltano, si modificano. All’interno di un tutto fisso si srotola un’infinita possibilità di esperienze. Le anime che vivono le esperienze in questa dimensione possono essere ancorate al loro tempo personale, a prescindere dal tempo percepito dal  maggior parte delle anime contemporaneamente presenti. Ciò dipende dal grado di evoluzione dell’anima. Un’anima rigida può ancorarsi a schemi obsoleti di epoche antiche. Un’anima evoluta può manifestare le esperienze future, dunque essere un’anticipatrice di eventi. E così via. Sembra proprio che ognuna viva in un suo tempo personale.




Ritenere che ci siano delle anime che vivano il loro tempo specifico a prescindere del tempo percepito dalla maggioranza di anime è un po’ azzardato ma facilmente dimostrato.
Stiamo facendo l’esperienza del ventunesimo secolo. Le frontiere della globalizzazione e dello spazio si sono aperte. La conoscenza si diffonde in maniera veloce e completa, a tutti i livelli.  Le opportunità appaiono chiaramente diverse rispetto a chi viveva in secoli precedenti. Ma…


Ho partecipato ad un esperimento sociale. Anzi, l’esperimento sociale e il ruolo di protagonisti ci è stato imposto da chissà quale misteriosa forza dell’Universo. Ho introdotto la rubrichetta settimanale dell’oroscopo in un certo contesto social locale che trova l’oggetto del suo condividere nel pubblicare foto e immagini delle bellezze della città. Si condividono eventi, date, annunci. Insomma, un contenitore aperto alla comunità.

L’oroscopo all’interno del gruppo, redatto da un paesano che in giro è operativo e conosciuto, oltre che preparato per detta degli altri, è sembrata un’idea divertente e in linea con lo spirito creativo e ludico del gruppo. Così è stato. Tutti divertiti a curiosar fra le rime dell’oroscopo. Ma…

Una percentuale minima, ma esistente, ha posto il tema “chiesa” oroscopo, aggiungendo frasi del tipo “male all’anima”. Ripeto per i più sensibili: solo pochissime persone. Ma esistenti.

Un’altra signora, sostenendo di avere la verità – giuro! – contestava la scelta e, probabilmente, una bruciacchiata me l’avrebbe data.  In rispetto alla mia comunità ripeto che parlo di pochissime anime. Ma esistenti. 

Certo, a questo punto molti di voi mi diranno: maddai! Dovevi chiedere qual è l’ultimo libro che hanno letto. Tutto ciò è solo frutto di una radicale quanto minifesta ignoranza. Non conoscono. Poco più che animali. Ecc..ecc..E per chi si manifestava ateo collegando ciò per chissà quali meandri alla sua riluttanza verso gli astri e la spiritualità avrei dovuto chiedere se avesse mai sentito parlare di Jung o della fisica quantistica. Certo. Ho coscienza di ciò. Ma l’esempio è perfetto per esplorare la natura percettiva del tempo.

Gli ufo e la fisica quantistica, la filosofia, la metafisica e i grandi artisti, niente. I grandi pensatori la mistica e le massonerie. Nulla. Nulla ha scomposto il vincolo del tempo privato di quelle anime. Erano presenti al rogo di Giordano Bruno, e lì si son fermate. Il loro tempo è frenato. Altre esperienze in altre vite terrene probabilmente le sbloccheranno consentendo loro di vedere altro. Che non vuol dire vedere il “giusto”, ma “altro”. Cos’è in fondo giusto o sbagliato?

L’esperienza che ho vissuto insieme agli amministratori del gruppo è stata eccezionale. Veder due mondi che si distaccano l’uno dall’altro. E vedere il mondo di chi vive un tempo ormai morto strillare forte, come animale intrappola che non vuole morire.

Pochi pochissimi, ma esistenti. 
Gli altri utenti, a frotte, divertiti e curiosi con lo sguardo in avanti. Chi ci crede e chi non ci crede, ma divertiti e con lo sguardo in avanti. E nessun Ponzio Pilato si è lavato le mani.

Tempi diversi in esperienze contemporanee. Questo è l’archetipo del tempo che si manifesta. Il tempo è una percezione. C’è ancora in giro chi appiccava i falò. Ma la maggioranza di anime vola già altrove, e intorno ai falò organizza le feste e brinda col vino.





Superare il tempo in cui orbitiamo è atto da eroi. Vi faccio un esempio per capirci. Userò simboli per essere immediato. Il concetto del tempo è associato a Cronos, Saturno. Chi si occupa di astrologia o chi semplicemente ne è incuriosito conoscerà la fama del vecchio Saturno. Il Limite. La pietra. La destrutturazione.  Il nero. Saturno scardina i concetti certi e muta la realtà. Rompendo, se serve. Avete capito adesso? 

Per superare il passo del tempo la coscienza superiore ha generato un fenomeno dirompente e nefasto come Saturno. Per andare oltre bisogna rompere. Rompere vuol dire dolore. Dolore indica sacrificio. Il sacrificio pretende desiderio e costanza per raggiungere la mete. Chi si sacrificherebbe per qualcosa che non vuole? Quindi per superare il tempo servono desiderio e voglia di andare oltre lo schema, “rompendolo”.  Quanti sono in grado di fare ciò? O meglio, in quanti sono in grado di farlo con una sola “passeggiata” in questa dimensione? Quante volte dobbiam ritornare per renderci conto di alcune opportunità? 

Qualcuno tornerà tante volte, altri un po’ di meno, a seconda del grado di evoluzione dell’anima. I mistici hanno sempre parlato di anime giovani e anime anziane. Ed è per questo che un giovanotto può esser molto più maturo di un anziano. Proprio perché il giovanotto potrebbe essere un’anima più antica, quindi più saggia e cosciente.


Il tempo è una percezione. Vivere in continua ricerca e in continua sperimentazione è l’unica strada che porta in avanti. 

Questa è la strada degli Eroi. E non ce ne sono altre…Chi si ferma è perduto.