Rileggiamolo più volte, ne vale la pena.
Kant si rispecchiava nel cielo immenso che lo copriva.
Assorbiva e percepiva energie semplicemente osservandolo. Si riempiva di Eternità: la sentiva pulsare dentro di lui. Era certo di essere una connessione universale e necessaria.
Qualche anno dopo dissero che il mondo era piccolo, che l'uomo era piccolo e che tutto intorno a noi era insignificante dinanzi all'Universo. E nacquero i partiti politici, nacquero le fabbriche, nacque il potere di pochi su molti. Nacquero quelli che avevano capito tutto.
Ma se un tempo non se ne accorgeva nessuno o inesistenti erano i mezzi di risveglio collettivo, da allora, pur consapevoli, si giace inerti; sopiti e aggrappati alla nostra "raccontata" pochezza.
Sapere d'esser Dio e sentire freddo...
