LA REGIONE DEGLI ARCHETIPI

" Non posso fare a meno di considerare la reazione che comincia a manifestarsi in Occidente contro l'intelletto... in favore dell'intuizione, come un segno di progresso culturale, un ampliamento della coscienza oltre i limiti angusti posti da un intelletto tirannico".

C.G. JUNG

martedì 15 settembre 2015

Predisposizione all’Astrologia intuitiva

Astrologia intuitiva


In natura tutto si trasforma. Tutto si evolve da uno stadio ad un altro consentendo il divenire della vita. 
Solve et coagula, dicono gli alchimisti. La struttura che nasce dalla dissoluzione, come il respiro: dentro e fuori, inspiro, espiro. Come il cuore: tot, toc, sistole e diastole. Tutto è movimento, nulla è statico.

Trasformazione


Questo pulsare è da attribuire alla natura stessa della nostra esistenza: tutto pulsa, si muove, si trasforma. Basta guardare la razza umana nei millenni, o le filosofie, le religioni, la scienza, il linguaggio, i rapporti umani. Anche l’Astrologia, dunque, subisce le sue trasformazioni.  

Gli astri sono natura viva ed espressione dei sensi che sognano - proiettando e creando la nostra dimensione. Un classico esempio di trasformazione è il percorso stesso dall'Astrologia, da Tolomeo ad oggi.

Adesso, ora, in questo momento, la mia conoscenza, la mia sintesi e le mie percezioni possono servire a chiunque come spunto di riflessione per osare e provare ad indagare oltre. Libero da schemi fissi e tramandati dagli Astrologi “fermi”. Essi conoscono quel che già è stato indagato, nient’altro.


Conosco scuole ed esperti in materia conoscitori di tutti i movimenti delle sfere celesti - dai pianeti alle stelle fisse, dalle triplicità a quant'altro - ma nessuno di essi osa guardare lassù con gli occhi di un vivente del ventunesimo secolo. Si ostinano ad adeguare gli argomenti tradizionali a qualsiasi evento reale, con linguaggio forbito. Continuano ad “emanare” oroscopi della buonora, in malafede o ignari, affabulando il popolino, dimenticando che è impossibile generalizzare sulla specialità e l’irripetibilità di ogni singolo essere umano.

Costoro, sovente, concordano nell'attribuire a Marte il seggio della prima casa astrologica.
Condivisibile, certo. Ma limitante.

Il presupposto del “taglio” del cordone ombelicale ha fatto trasalire di gioia tali studiosi: associare il “taglio” a Marte è una conferma degna e convincente -  dunque sarebbero inutili ulteriori indagini?

Ma la verità è che ognuno di noi nasce con caratteristiche diverse, spesso assimilabili, ma diverse; invece tutti abbiamo “subito” il taglio del cordone ombelicale, allo stesso modo.
Può ciò, da solo, dare caratterizzazione specifica alla prima casa, casa di importanza notevole?
A mio modesto parere quel taglio è insufficiente.

Anche l’associazione di Marte alla prima casa - considerata in riferimento ai primissimi mesi di vita, periodo dell’istinto allo stato puro - a mio giudizio, langue. Osservate un adolescente, con gli ormoni “scientificamente” a mille, e ditemi se lì non c’è Marte (altro che i primissimi mesi di vita!)

Dunque, è proprio la metodologia dell’approccio moderno che mi appare fragile. Noto più una somma di informazioni che una consapevolezza reale.

Un musicista talentuoso non è quello che conosce tutta la storia della musica o tutte le opere suonate, ma è colui che sublima il senso della musica: lo trapassa, vibrando alla stessa frequenza. Ne coglie la luce, il cuore, il battito.

Le sovrastrutture servono per le biblioteche: sono soprammobili.

L’astrologo non è chi ha confrontato cento, mille o diecimila temi natali. L’astrologo è chi ha empatia col simbolo: con l’Archetipo.


Remember  di oiraM iD (2007)


Non si è astrologi se non c’è percettività.

Non si è astrologi se non si conoscono i Tarocchi: gli Arcani Maggiori, gli Arcani Minori.

Non c’è astrologo se non si avverano le predisposizioni percepite dall'indagine svolta. 

Non si è astrologi se non si è passato tantissimo tempo a contemplare lo schema de “L’Albero della Vita”. 

E, soprattutto, non si è astrologi se non si stupisce la gente, incutendo quel timore ancestrale tipico del mago, che si traduce in rispetto per l’Arte dell'Anima e del Sublime


Conoscere è importante, sperimentare lo è di più.