Prove tecniche di
Visualizzazione
Dodici è il numero di
anni
terresti che impiega Giove a percorrere tuta la sua orbita intorno al Sole.
In buona sostanza ritorna al suo punto di partenza nello stesso tempo che
impiega la Terra a compiere dodici volte il suo percorso intorno al Sole. Dodici anni.
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In questo studio procederemo "visualizzando" ciò che appare in esterno come fosse la chiave per aprire lo scrigno che custodiamo all'interno...
Ricordo che il concetto di linguaggio deve essere ampliato. Superando la staticità della "parola" scritta, cercando di coglierne la sfumatura "oltre".
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Gli antichi studiosi percepirono che la Terra era emanazione del Padre - Giove?. E, se il Padre è in sostanza come la Figlia, i nostri predecessori associarono le fasi terrestri (Figlia) alle fasi del Padre, per riflesso.
A sua immagine e somiglianza.
Immaginate i nostri avi mentre osservavano il gigante nel cielo (Giove) - considerato il padre di tutti, il massimo protettore, la grandezza, l’incontestabile
- percorrere il suo cammino in dodici
anni. Immaginate di vederlo dietro tre costellazioni diverse prima di
“quadrare” e “opporsi” alla sua posizione d’origine. **[Ricordiamoci che le
quadrature e le opposizioni sono aspetti importanti, e tutti i pianeti orbitando quadrano e si oppongono al loro luogo di partenza: parliamo di circonferenze,
non dimentichiamolo] - Ricordiamoci che anche la Terra, in partenza il 21 marzo,
compie due quadrature e un’opposizione prima di ritornare al luogo di origine.
Quattro aspetti importanti, due
quadrature, una congiunzione, una opposizione
(solstizi ed equinozi). Quattro cambiamenti, come le stagioni: evidenti,
percepite, oggettive. Un modo diverso di ricevere i doni della natura.
Se il Padre di tutti,
Giove - gigantesco e spettacolare nel
cielo di migliaia di anni fa - compiva il suo percorso in dodici anni terrestri,
se tre erano le costellazioni probabili - spazi calcolabili, visibili,
tangibili - percorse prima di un aspetto (la quadratura e successivamente
l’opposizione e così via), in piccolo, qui sulla Terra - sempre per un concetto
di
riflesso/frattale - diventava naturale dividere in
tre momenti anche i tempi di quadratura e opposizione del nostro
pianeta.
I quattro tempi salienti, conosciuti come equinozi e solstizi,
moltiplicati per i tre "paesaggi" disegnati nel cielo fra l’uno e l’altro momento (così come per il Padre Giove) hanno dato vita a quel dodici. E sono i mesi, associati alle costellazioni visibili nel cielo - ma arbitrariamente.
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Stessi giochetti di "visualizzazione" sono aderenti a diversi possibili punti di vista.
Parliamo un po' del Sole. Ricordo che il Sole è stato da sempre considerato un dono da custodire. Di solito nessuna divinità lo personifica (Apollo lo portava in giro sul carro). Ergo, è intuibile considerare il Sole come il dono assoluto ricevuto dal Dio Padre Inafferrabile: la sua presenza nella nostra dimensione.
Il Sole (l'anima, il Figlio del Padre Inafferrabile), dunque, si muove ad immagine e somiglianza del Padre Inafferrabile, chiunque esso sia, - [lui è il "figlio" (la manifestazione del Dio Inafferrabile nella dimensione ultra-materiale/spirituale, quindi è come lui, si muove come lui)] -, così come fa la Terra, la Figlia (dimensione materiale) del Padre. In analogia al discorso precedente, i nostri avi considerarono e visualizzarono (è probabile) in primis le dinamiche "apparenti" manifeste del Sole. I periodi e le costellazioni arbitrarie che attraversava il Sole proiettavano in piccolo (e per riflesso frattale o per "coincidenza"?) i percorsi del Padre Inafferrabile (chiunque esso sia!) - se il Sole è l'entità Figlio "percepibile" e non più Inafferrabile, chi è l'entità Padre "percepibile" e non più inafferrabile?L'accostamento visivo diventava semplice, la coincidenza incalzava - (Giove = 12 giri della Terra (figlia) intorno al Sole - il figlio -) e, in questo caso, per i nostri avi, il più degno di tal titolo/simbolo era Giove (emanazione del Padre Inafferrabile, chiunque esso sia, ma percepibile - adesso - e non più "inafferrabile")
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Qualcosa del genere è riscontrabile nell'Oroscopo cinese,
basato sui cicli di Giove, di dodici anni.
Ma, continuiamo a giocare con i "paragoni" possibili grazie alla
visualizzazione e alla
traduzione dei fenomeni percepiti, in "realtà apparente o pratica". Torniamo ad immaginare i vecchi studiosi che "visualizzarono" il pianeta più distante come se fosse il limite e la fine di tutto, il pianeta più grande e splendente come se, invece, fosse il padre protettore, dispensatore di gloria. Fermiamoci su due Signori importanti:
Giove, e
Saturno.
Saturno, Kronos, il tempo - così è stato da sempre concepito - il limite; nei suoi quasi trenta anni di viaggio in orbita intorno al Sole, se partisse dalla
stessa stazione e allo stesso momento di Giove, farebbe degli aspetti
particolari con lo stesso e in particolari momenti. Quindi, il tempo/Saturno,
dà struttura all'espansione/Giove in determinati momenti.
Quando, per esempio, Giove intraprenderà il suo secondo giro
(un giro 12 anni circa) Saturno comincerà a guardarlo in faccia, sarà opposto
(quattordici anni circa). Infatti, in analogia (come in cielo così in Terra), dopo i tredici anni l’essere umano comincia
a crescere: si sviluppa. Non si è più bambini.
I più curiosi sanno che se Giove si oppone a sé stesso per la seconda volta intorno ai
diciotto anni, la maggiore età, Saturno, invece,
quadra sé stesso per la seconda volta intorno ai ventuno anni, la maggiore età
di un tempo. Entrambi, però, in questo periodo, intorno ai vent'anni, sono in congiunzione. E noi diventiamo
ometti! Prima eravamo “ragazzetti”, ora si diventa “ometti”: responsabili di
noi - Giove congiunto a Saturno.
Quando Saturno si ricongiungerà alla stazione di
partenza, poco meno di trent'anni dopo l’inizio del viaggio, Giove si troverà
in sua opposizione (dunque anche opposto al suo punto di partenza. Giove opposto
a Giove natale e a Saturno natale e di transito). Quest’opposizione si potrebbe
protrarre dai trenta (inizio) ai trentadue/trentatré anni,
circa. Queste età vi ricordano qualcosa? Intorno
ai trent'anni Gesù si manifestò
pubblicamente, intorno ai trentatré fu ucciso. E' l’età in cui si diventa “grandi”,
si diventa “veri uomini”, Superman, ecco cos'è. (Il Sole ritorno allo stesso grado nello stesso orario ogni 33 anni!)
Quindi il signore del tempo, con gli aspetti di quadratura (90°), opposizione (180°) e congiunzione (0°), Saturno concretizza la struttura essenziale dei doni da manifestare: Giove
Durante il suo girare e rigirare Giove si struttura grazie a
Saturno, e il tutto “coincide", per analogia simbolica, alle fasi dell’uomo che “cresce”. Dunque, il frattale di Giove - Padre che protegge e dona - e
Terra - figlia che gode del dono e lo manifesta - appariva evidente e poteva giustificare ancora una volta la struttura dei “momenti”(mesi) in cui la “Figlia” divide il suo
tempo. Così, uguale al Padre. ( I nostri avi avranno "visualizzato" anche le "coincidenze" fra gli aspetti di Saturno e Giove e l'uomo che "cresce"?)
E, se il Padre divide i suoi passi variando energia per
quattro volte, tante come gli aspetti di quadratura ecc… (di cui abbiam già
detto), e, se fra gli aspetti - divisibili perfettamente in gradi (360:4= 90) - vi
sono di volta in volta tre immagini
riflesse sullo sfondo, tre cornici differenti (costellazioni), anche per la
“Figlia” - Terra - si potrà calcolare il periodo fra un aspetto e l'altro dividendolo in tre momenti - anche in questo caso con
cornici diverse.
**(ricordo che stiamo giocando con la visualizzazione, per coglierne il senso)
Dato che le cornici
che attraversa Giove sono uguali a quelle che attraversa la Terra (dal punto di
vista della Terra), e a quelle del Sole (inoltre, dodici giri della Terra intorno al Sole = un solo giro di Giove) far coincidere i dodici passi terrestri, o mesi, con le
dodici facce apparenti (costellazioni) che manifesta il cielo è stata una conseguenza naturale (come in grande così in piccolo).
Gli antichi "scelsero" Giove e la loro intuizione era esatta. Avevano addirittura intuito le differenti "emanazioni" di un possibile Dio creatore, che non può essere unico, ma molteplice nell'unicità.
**Il Sole era considerato la vita , ma era Giove che donava serenità e positività: protezione. E, se Saturno si occupava del tempo che passava, Giove si occupava dei doni da mettere a disposizione, volta per volta.
Tutto parte da Giove. Chissà!...Probabilmente questa intuizione aprirà altre opzioni di approfondimento. Mi piacerebbe pensare che il nostro mondo fosse per davvero il mondo di Giove: dell’espansione, dei doni.
Noi, in fondo, siamo in questa dimensione per "sfruttare doni".
Riparleremo dei frattali
più avanti; di come dal fenomeno di grande proporzione si proietti il suo
omologo in piccolo, in scala
minore. **Per esempio l’elettrone e il protone, la Luna e la Terra, la Terra e il
Sole ecc…come in cielo così in terra.
Adesso vi propongo un accenno, semplice...- Continuiamo a farci trasportare dal buon senso delle "visualizzazioni"...giochiamo.
Se Giove è il Padre manifesto - la grazia, l’emanatore dei doni percepibili ai
sensi (come il Dio inafferrabile
lo è ai piani superiori) - e se noi, a sua immagine e somiglianza, siamo
dispensatori in Terra dei doni da lui ricevuti (quindi come lui ma a livello di
microcosmo), se il suo passo dice
“dodici facce” e “quattro momenti” importanti, noi emaneremo, in egual modo (frattale), dodici facce e quattro aspetti
importanti. A sua immagine e somiglianza, come in cielo così in terra.
Giove è - cabalisticamente
- il trono del dono infinito, il Paradiso Terrestre, la meraviglia
non
più inafferrabile, ma
percepibile. Lui è il Padre e la
Terra, figlia, è come lui, ma di lui è un
riflesso condensato. Da lui riceve e a lui ritorna, arricchita dall'esperienza.
Quanto appena espresso è un concetto chiaramente riconducibile all'esperienza dei
frattali dal piccolo al grande).
**Non vuole essere epiteto ma ipotesi. Una dimostrazione che i concetti archetipici trovano molteplici riscontri (coincidenze?) nella dimensione apparente che viviamo.
In realtà, la struttura
"dodici", è di certo l'elevazione del
"sei" che riflette sé stesso, ove per
sei si intendono le sette emanazioni della terza
Sephirah dell'Albero della Vita:
Binah/Saturno, escludendo la settima,
Malkuth/ Terra, da noi stessi rappresentato nell'atto dell'osservazione. D'altronde, sarebbe sufficiente partire dalla divisione delle potenze in due gruppi fondamentali: maschile e femminile, attivo e passivo, severità e grazia. Aggiungere la divisione per elementi: Fuoco, Acqua, Aria, Terra, e poi condire il tutto con le fasi primordiali delle potenze: Padre, Madre e Figlio - (
ovvero fase Cardinale, Fissa e Mobile?)
Le tre Fasi per ogni elemento, o le sei potenze emanate da Binah -
osservate da entrambe le facce (attivo/passivo - inspirazione/espirazione - interiore/esteriore...) - ci riportano a
dodici specificità della "potenza" - così come nei nostri precedenti esempi visionari
(Giove e i suoi passi in relazione alla Terra).
Ad
ulteriore conferma che, se un dato è archetipico (vero in quanto vero), è dimostrabile da più punti di vista... **Tutte le strade portano a Roma, solo perché Roma esiste!
Andare oltre, per il momento, non è necessario. Adesso ci interessa soltanto assorbire il concetto di
riflesso frattale e di "
coincidenze" archetipiche, che portano in loro le chiavi per
nuovi sentieri di indagine.
Il lettore che affronta
l’Astrologia da un punto di vista meramente scientifico mal si avvicinerà a
questi concetti. Chi invece opta per un
approccio trascendentale, empatico,esoterico, meglio vestirà questi percorsi. D'altronde, spiegare con l’evidenza
delle percezioni sensoriali le
sostanze che percepibili ai sensi comuni non
sono, è la caratteristica principale di una società separata dalla sua
parte animica. Come se fosse ormai
certo il dato che qualifica l’uomo solo per quel che
appare di lui:
materia corruttibile.
L’uomo è altro. I sensi sono altri.
L’intelletto
è costipante, limita.
Quindi, se tutto ciò è servito a dimostrare che è sensato affermare "come in cielo così in Terra", è corretto, soprattutto, cominciare a pensare che "come in Terra così in cielo"!...E da qui in poi possiamo cominciare a guardare lo specchio, ma dalla parte di chi si specchia.