Venere: Il completamento.
L’anima, nata in terza casa, ricca dell’energia (seconda) e del dono (prima),
si accinge ora a trovare una sua collocazione, una radice da cui sbocciare.
L’individuo, con tutto il suo potere, si aggrappa al luogo che
meglio lo armonizza. Da lì germoglierà, completandosi con il mondo - ma solo con
quel mondo che è oggetto del suo desiderio di individuo potente.
Il Sole impara a desiderare la vita.
Ama.
Si nutre di vita e la trapassa, vivendo egli stesso.
Come una pianta si nutre e fiorisce e darà frutti a seconda
della sua natura, così anche il Sole - l’anima giunta dal cielo - si fissa in
un luogo fra mille, per armonizzarsi coll'Universo reale: per sbocciare.
E, se in quarta casa troveremo il luogo puro, la radice
massima che ci alimenterà per tutta la vita, in decima troveremo il frutto al
quale il desiderio che portiamo dentro aspira.
Ricordiamoci che noi siamo desideri di Dio, chiunque esso
sia.
Il nostro desiderio reca con sé: un dono che lo qualifica (prima/settima), un’energia che lo esprime (seconda/ottava),
un contenitore che lo individualizza (terza/nona), una radice che lo fissa nella dimensione, nutre tutta la struttura e la
trasforma in “esistenza vera” (concretizzare l'incarnazione).
Il seme (anima/Sole) si ficca da qualche parte, germoglia e
dà frutto. Si incarna.
In esterno – decima casa – l’asse evidenzierà come completerò la fioritura - come mi strutturerò in quanto anima incarnata e come e dove frutterà
la mia specializzazione.
Quindi, nell'asse quarta/decima, trovo un completamento del
Sole, nato in terza - completamento che si manifesta col desiderio stesso del
Sole (anima/individuo) di vivere: desiderare la vita - il Sole desidera completarsi con questa dimensione (fondersi, innamorarsi).
Come se l’anima prendesse il corpo desiderando il
completamento (fusione, matrimonio) con la materia.
Ecco perché è Venere la signora della quarta e
della decima casa. L’armonia di Venere starebbe bene dappertutto, ma in
quest’asse esprime il senso di
completamento in maniera indiscutibile.
Nelle precedenti fasi abbiamo un desiderio che si forma e
prende coscienza, qui avviene l’atto dell’incarnazione sulla Terra. Un’entità
superiore che desidera la carne, il corpo, la materia. Senza il corpo
d'altronde è impossibile compiere l’esperienza della vita – di questa vita.
E, chi di noi non ama sopra ogni cosa le sue radici, le
origini, la famiglia, la città, la nazione di appartenenza? E, Venere, non è:
amore? Chi non desidera completare sé stesso esprimendo i suoi talenti? Chi non
vorrebbe lavorare - (quindi: completare la sua esistenza con l’esterno dell’Universo) - occupandosi delle sue passioni? E, Venere, non è: passione?
Ben vengano
i miei doni (prima/settima) e l’
energia che uso per attivarli (seconda/ottava) e ben
venga la mia individualità e il mio
diffondermi "ancestrale" (terza/nona), ma è qui che affondo le radici nel pianeta Terra.
Tutto quello che mi fa desiderare la vita, cioè tutto quello
che mi provoca “amore”, è nell'asse quarta decima: il completamento esterno in
decima, il radicamento felice in quarta.
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Venere reggente del Segno del Toro e della Bilancia. Per la tradizione Signora della Seconda e della Settima Casa. la sua qualità di fusione, armonia, completamento, la rendono la perfetta reggente dell'Asse Quarta e Decima Casa. Il Sole si completa, "incarnandosi" in questa dimensione. Il Sole si completa, esprimendo un frutto in questa dimensione. Venere insegna al Sole a desiderare la vita. |
Chi, per esempio, ha un
Capricorno in quarta, non ha per forza una
famiglia
severa o povera - suo fratello potrebbe avere un Sagittario nella
stessa posizione - ma in realtà, quel Capricorno, in quarta, rappresenta la radice, il nutrimento preferito. - Si nutrirà di studio, conquiste, severità,
certezza, ma non perché la sua famiglia è un punto certo, anche se severo o
povero (simbologia classica del Capricorno in quarta), ma perché la sua anima
desidera
nutrirsi/completarsi di quell'energia, per
fiorire/completarsi, in
esterno (decima casa, in questo caso in
Cancro), con la sensibilità e l’empatia - che diventa massima manifestazione e ambizione dell'anima che si è incarnata... Potrebbe essere un’anima che studia fisica, ma si esprime in modo empatico,
animico e fascinoso. Un insegnante
per bambini. Ma gli esempi sarebbero molti, per il momento afferrare
Venere e porla in quest’asse mi pare un
miglioramento
linguistico eccezionale.
La radice e la chioma completano l’albero, così la
quarta casa è rappresentativa di una radice che completa il giovane Sole e la decima
è la chioma, il frutto, che completa il Sole, ormai maturo e manifesto nella dimensione.
Senza quest’asse il Sole non desidererebbe la vita, non la
amerebbe tanto da sceglierla fra tutte le altre esperienze possibili. - Chi vuol
perdere la vita? Meglio un occhio, direi…
Venere ruota su sé stessa in maniera inversa dagli altri pianeti, come Urano.
La tradizione, pur cogliendo il senso di radice o famiglia e pur considerando la carriera in decima, pone la Luna come reggente della quarta - visto anche la collocazione archetipica del Cancro
- e Saturno rettore in decima (collocazione archetipica del Capricorno).
Il signor limite, o destrutturazione, in decima, non mi ha
mai convinto. Troppo pesante (per tradizione) il dio del tempo per avere un
nesso con la decima. È vero che il Capricorno è archetipico di questa casa, ma il
Saturno del Capricorno, visto con la sfumatura di Venere (per noi la vera regina
dell’asse quarta decima) ci appare meno severo e più propenso al successo e
alla condivisione: alla struttura. Sembra quasi un buon padre di famiglia o una madre severe e presente.
Immaginandolo da solo, in opposizione alla Luna - tradizionale
della quarta casa - mi appare poco chiaro come si possa parlare di concretizzazione
dell’individuo, tralasciando l’effetto possibile e destabilizzante dell’ipnotica
e incostante Luna, in opposizione (sempre in virtù di tradizione). Nessuno ci ha mai detto che le opposizioni sono fattori positivi, anzi: disarmonici,
dinamici, addirittura malefici. La Luna, poi, opposta a Saturno, suggerisce - "per
tradizione" - una "difficoltà nel carattere", una difficoltà a essere
indipendenti come persona.
La
Luna indica la personalità, il carattere:
infatti è mutevole, come il carattere. Saturno è invece il limite, il dividere
l’
essenziale dell’inutile. Un’opposizione di tali case indurrebbe a credere che, sia in famiglia che nella carriera (asse quarta decima per la tradizione), ci
sia scompenso fra carattere e obiettivo (Luna e Saturno).
Immaginando quest’asse dominata totalmente da Venere (nuovo metodo di indagine) attenuiamo gli
effetti, anzi, esaltiamo la Luna del Cancro in radice, in purezza, e togliamo
la durezza e la spietatezza di Saturno, che diventa amore per la
concretizzazione (Venere/Saturno e il Capricorno) della sua radice (Venere e Luna in Cancro).
Ciò ci dimostra come l’esperienza esterna può emancipare le radici. Così come, allo stesso modo, la nostra radice struttura (indirizza) l’esperienza esterna.
Immaginate qualcuno costretto a fare qualcosa che non è
nelle sue corde, un lavoro per esempio. Il soggetto prima o poi si ammalerà - o
accuserà la disarmonia in qualche altro modo -, in quanto, la sua radice interna, lo sta obbligando a trovare la giusta
fioritura per “completarsi”: realizzarsi.
Il senso di completamento, espresso da Venere in quest’asse, è
formidabile. Un continuo mutare per trovare la giusta fioritura (Luna e
Saturno presenti nei segni archetipici dell’asse quarta/decima, opposti fra di
loro, e Venere - vera protettrice e titolare
dell’asse - ad armonizzare il tutto).
Molta enfasi si da alla decima casa - o Medio Cielo -,
considerandolo il punto ove è stabilito il successo di un soggetto. Assegnare
il luogo del successo a Saturno continuo a sostenere che sia una forzatura. Per
onore di coerenza ritengo Saturno un’energia pesante, distruttrice degli
eccessi, regolatrice, severa, mancante di gioia, esuberante di rigore, quindi
non condivido la fusione del concetto di successo al concetto del puro Saturno.
Con Venere a baciarlo il tutto mi appare molto più sensato e chiaro. Anche il
trasformismo della Luna, la sua mutevolezza, il suo inganno e la sua magia, mi
appaiono forzati per descrivere la casa della famiglia, del padre, delle
radici. Anche in questo caso, con l’apporto di Venere, il tutto si illumina.
Pensare ad una Luna baciata da Venere non può che suscitare la sensazione di nido materno, il
posto più bello, quello in cui tutti i piccoli Soli vorrebbero tuffarsi, per
sbocciare.
Anche in questo caso la
tradizione, forse in maniera
inconscia -
l'archetipo che emerge grazie alla sola volontà di
ricerca (e forse perché poco e male ci è stato tramandato, e da quel poco
dobbiamo partire) - la tradizione, dicevo, concorda con la presenza di Venere in
Cancro. Ma la debilita, per opposizione, nel Capricorno. Di ciò sono
poco convinto, penso che il Capricorno sia un segno spesso mal capito. Il Capricorno in verità ha molte tendenze attribuibili
a Venere, e molte a Mercurio - per
Mercurio intendo il mitico
Ermete
Trismegisto o il
Cristo, e non il Peter Pan o l’eterno ragazzino. Ma lo vedremo
avanti.
Asse quarta decima,
il completamento dell’anima, la radice e il frutto.
Il desiderio che per
amore mi ispira la voglia di vita. Il Sole, nato in terza casa ed espanso in
nona, decide come percorrere il viaggio della vita, quale nutrimento assorbire
e quale frutto deve dare.
Una riflessione che lascio al lettore consapevole è la
seguente: Venere - completamento, armonizzarsi, amore - reggente della quarta e
della decima. Ma, l’amore, è considerato spesso in settima casa - per il già citato
indizio del partner. Come è possibile ciò?
Abbiamo già detto che Bilancia, archetipica della settima casa, è la sede
di Venere, il Segno, ma di
Giove la Casa (asse prima settima reggente Giove, i
doni - nuovo metodo di indagine). Quindi, in settima, Venere
dona
l’amore: il partner, il socio -
espressione esterna dei doni. In quarta e in
decima, Venere, è invece
l’amore per il
completamento di sé. È un amore per la propria natura. Come se lo Zodiaco
ci insegnasse che l’amore, in radice, è l’amore di sé. Se non ci amiamo non
sapremo amare. Potremo anche sposarci dieci volte, ma se non ci amiamo non
sapremo mai cos'è
l’amore. La Venere archetipica della settima casa potrà
donarci storie d’amore, ma è la Venere
dell’asse quarta decima che ci insegna ad amare, per il desiderio di strutturare
noi stessi, fra anima e corpo. Desiderio antico del
Sole, che si incarna e percorre il viaggio della vita/esperienza, in questa
dimensione.