LA REGIONE DEGLI ARCHETIPI

" Non posso fare a meno di considerare la reazione che comincia a manifestarsi in Occidente contro l'intelletto... in favore dell'intuizione, come un segno di progresso culturale, un ampliamento della coscienza oltre i limiti angusti posti da un intelletto tirannico".

C.G. JUNG

giovedì 31 dicembre 2015

Dio come Emanazione di Potenze


Cominciare a pensare al nostro Dio come un'entità in evoluzione, quindi fallibile, imperfetta, fa raggelare il sangue a tutti i perbenisti e i puritani. Ma, ad essere sincero, anche la mia piccola mente ha titubato nell'elaborare tale sintesi.




Attingendo alle mie caratteristiche da Ascendente Bilancia, ho cercato di mediare l'idea con l'istinto, considerando effettiva l'imperfezione del nostro Dio (quello che tutti noi percepiamo, religioni ecc..) e, contemporaneamente, ho considerato l'assoluta magnificenza e onnipotenza del Dio Inafferrabile, che tutto dirige. L'una esclude l'altra ipotesi. Ma, in realtà, così non è se si considera Dio come una emanazione di potenza, e non come una potenza fissa.

Ho già detto che noi siamo in Dio, ma Dio non è noi, in quanto lui è erba e cielo, noi siamo soltanto creazioni migliori delle altre, ma non siamo erba e non siamo cielo. Dunque il senso di imperfezione di Dio è da attribuire alla "quantità di Dio" che è in noi: la "quantità" che ci rende appartenenti alla categoria umana e non a qualche altro fenomeno materiale. 

Il Dio da perfezionare - Dio che grazie alla nostra esperienza si evolve - è proprio quello che è dentro di noi - non il Dio Inafferrabile che tutto muove, ma solo l'emanazione dello stesso che genera la nostra esperienza.




Lo dico in forma più semplice: se Dio è l'Uno Assoluto, l'idea assoluta, e se il due è l'idea di Dio che si riflette, trasmutando e diventando la nostra dimensione, e se col tre, o terza emanazione, o livello, la stessa idea (emanazione1) che si genera (emanazione2) - contenendo l'espressione intera del Dio Inafferrabile - si determini, adesso, in un percorso specifico, individuale, che esalti una specificità del tutto (emanazione3) e se, dopo, questo progetto determinato, si riempisse di tutto il potenziale (emanazione4) specifico per "specificarsi", potremmo addirittura presupporre che, in questo livello di emanazione, il quarto, ci proiettiamo nella dimensione del Paradiso Terrestre di Adamo ed Eva. - Tutto il potenziale utile all'uomo era nel Paradiso. Nulla serviva. Adamo ed Eva erano ricchi di tutto. Ma, se l'idea del Dio Inafferrabile era quella di identificarsi e sperimentare la dimensione della materia, il Paradiso non era efficace. Anzi, limitava l'esperienza.
Se c'è tutto a disposizione non serve creare nulla. Ciò danneggia l'esperienza di "creazione" ma, allo stesso modo, conoscere i doni del Paradiso, alimenterà il desiderio di ricongiungerci a quegli stati di quiete.
Dunque, giunti a questo punto, per compiere l' esperienza, il Dio Inafferrabile, il numero uno, decide di separare la sua creatura dal Paradiso. Vi ricordate il raccontino della "cacciata dal Paradiso"? Adesso possiamo parlare di "quinta emanazione": la divisione dell'uomo dal "grembo materno" del Dio Inafferrabile. Con la quinta emanazione del Dio Inafferrabile si seleziona la giusta carica per estrarre, dalla stasi del Paradiso/Giove, un individuo unico e specifico, che si rifletterà "completamente individualizzato" nella sesta emanazione, o livello.
Con la sesta emanazione, infatti, si concretizza l'idea originale del Dio Inafferrabile (prima emanazione) di consegnare individualità (anima/Sole) all'esperienza creata (l'uomo).
Si ottiene la mediazione fra i Doni del Paradiso e la Cacciata: l'uomo che diventa "individualizzato". Artefice di sé stesso. Dio di sé stesso. Capace di ricreare il Paradiso.

Dio come "emanazione di potenze"

Oserei dire che il nostro Dio - quello che preghiamo e che ci insegnano nei catechismi - sia, molto probabilmente, la sesta emanazione. Ammetto che, in alcune filosofie religiose, il Dio venerato pare la Terza emanazione -  il costruttore del progetto, il Dio che costruisce i confini (limiti/progetti/traguardi) con i quali sarà possibile l'erezione del Paradiso (quarta emanazione) e, a seguire, si individualizzerà un'esperienza...

Se diamo un'occhiata alla Divina Commedia di Dante, o a qualunque testo Cabalistico, la sesta emanazione risponde alle caratteristiche simboliche del Sole, la terza a quelle di Saturno.