Le case astrologiche sono posizioni virtuali.
La costellazione reale e il segno zodiacale che ne porta il
nome non coincidono affatto.
Tutto lo Zodiaco è “virtuale”.
Se leggete il mio blog sarete di certo esperti in materia
astrologica, tanto da sapere che l’
Ariete non è più il segno che nasce il 21
Marzo, ma è il
Pesci. Fra poco ci sarà l’
Acquario…o forse già ci stiamo dentro.
La divisione in 30 gradi è “virtuale”.
I confini delle costellazioni sono “virtuali”.
Le cuspidi, quindi, sono solo punti “virtuali”.
Quando si dice che un pianeta transita in un Segno Zodiacale
in realtà si indica la sua posizione “virtuale” e non la vera posizione nello
spazio.
L’unica cosa concreta è che l’Oroscopo si origina e si
caratterizza col succedersi delle stagioni: Primavera, Estate, Autunno e
Inverno. All'inizio di ogni stagione, e nel suo sviluppo, la Terra assorbe
determinate energie dall'Universo. Uguali e ripetibili nel tempo.
Che ci sia una costellazione o un’altra dietro il cielo di
Marzo, se quella è la Primavera, vuol dire che tutto si attiva, che arrivano i
doni. Quindi la qualità dell’archetipo rimane invariata nonostante vari la
costellazione visiva.
Il dato che prevede l’Ariete come prima influenza dello
Zodiaco e i Pesci come energia finale è
archetipico: c
aratteristiche fisse derivate
dalle energie, dalla luce e dalla vitalità manifeste in quei mesi. Poi, che ci
siano realmente i Pesci o l’Ariete, poco importa.
È la qualità dell’energia ricevuta che rimane invariata. Il simbolo archetipico non
varia. (Questo dice l'astrologia "occidentale"...sarà vero? per gli Indiani non è così! - ... indagine in corso...)
La costellazione reale, quella che appare nel cielo del 21
marzo, potrà influenzare le caratteristiche dei secoli a venire (la qualità che si evolverà) non
l’archetipo dei singoli segni e delle case astrologiche.
È come dire che un Ariete, nell'Era dell’Ariete, era il primo
a conquistare o combattere, nell'Era dei Pesci è stato il primo a credere o
difendere, nell'Era dell’Acquario sarà il primo a condividere progetti e a volare con gli UFO…chissà.
Col passare delle Ere, nonostante la loro purezza, i segni
si emancipano. Come l’uomo.
Questo articolo è dedicato a tutti gli studiosi che
sopravvalutano la conoscenza
Astronomica rispetto al concetto di
empatia
e visualizzazione.
Conoscere il peso specifico di Giove, o la densità di
Nettuno, o il buco nero o la sacca o la fascia o, o..o, credo sia
meraviglioso, ma poco funzionale alla natura stessa dell’Astrologia.
È importante frequentare corsi o scuole di Astrologia che puntualizzano anche l’Astronomia, ma il concetto è diametralmente opposto.
Incongruente.
Spesso sento dire che l’Astrologia, al contrario di altre
“scienze” divinatorie, è quella ove la tecnica e la misurazione prevalgono sull'empatia
e la sensitività dell’operatore. Niente di più errato. Tecnica di cosa? E
misurazione di cosa? Si tratta di simboli e archetipi - così come simbolo e
archetipo è ogni altra scienza
divinatoria. Si parte da un presupposto tangibile e ripetibile: le stagioni - l’evidenza della luce e della vitalità dei periodi,
l’osservazione dei cambiamenti, la loro ciclicità - …tutto il resto è metafisica, percezione, sensibilità. Niente di
fisico, niente di calcolabile (per come oggi concepiamo il concetto di calcolo).
C’è un modo di interpretare i simboli in occidente, un altro
in Cina e diverso è quello indiano. C’è chi punta tutto sul Sole, chi sui cicli
di Giove e chi sulla Luna.
Lo sapete che i pianeti non sono mai retrogradi?
Certo che lo sapete. È solo il punto di vista della Terra a farli diventare
retrogradi. Eppure, l’interpretazione simbolica, cambia tantissimo.
D'altronde il "simbolo" acquisisce sostanza solo se siamo noi a dargliela. Il simbolo è una proiezione di "qualcosa" dentro di noi, in noi "scolpita". (Archetipo)