LA REGIONE DEGLI ARCHETIPI

" Non posso fare a meno di considerare la reazione che comincia a manifestarsi in Occidente contro l'intelletto... in favore dell'intuizione, come un segno di progresso culturale, un ampliamento della coscienza oltre i limiti angusti posti da un intelletto tirannico".

C.G. JUNG

mercoledì 13 dicembre 2017

L’Era dell’Acquario. Il maestro è morto.


La conoscenza ci rende liberi, dice il saggio. 
Conosci te stesso, dice il mistico. In ogni caso conoscere è essenziale. 





Qualsiasi mezzo stimoli la conoscenza è da considerarsi come una benedizione divina. E per “divino” metteteci quel che vi pare, divinità di ogni forma e credo o energie o pensiero o vibrazione di qualsivoglia natura. 

Chi conosce guarda i fenomeni intorno come un maestro guarda i suoi piccoli alunni. Sovente “conoscere” vuol dire staccarsi dai dogmi che fino ad un minuto prima erano le verità assolute sulle quali fondavamo le nostre vite. Spesso “conoscere” vuol dire morire, per poi rinascere. E morire fa male.

Per la logica conseguenza degli eventi anche la conoscenza può far male. E a mio modo di vedere mai verità fu così coerente alle umane vicende. Vi ricorda qualcosa se cito tutti i perseguitati condannati dalla loro conoscenza, bruciati, e martirizzati dai detentori della “conoscenza ufficiale”? Ergo: la conoscenza fa male, come la morte.



Tutto ciò meriterebbe un degno approfondimento ma in queste riflessioni voglio sottolineare l’assurdo atteggiamento di taluni “nuovi profeti” o culturi del mistico, che si ostinano a tener “segrete” le loro conoscenze o peggio a renderle manifeste a pagamento. Raccontano il sapere solo a chi lo può pagare. Tutto ciò è miserabile.

Scuole di esoterismo per insegnare l’esoterismo, scuole di astrologia per insegnare l’astrologia, scuole di tarocchi per insegnare i tarocchi o i simboli o i numeri o, o , o, scuole per tutto. E nessuno ha il titolo per insegnare qualcosa a qualcuno. Nessuno lì in mezzo è un maestro vero.
L’Era dell’Acquario, l’Era della condivisione del sapere, prevede diffusione e grandi platee. Nessun limite alla divulgazione. Nessun dazio pescino o calcolo vergineo. L’Era è cambiata. Il maestro è morto. Oggi il maestro è un giullare che racconta a tutti le sue storie. E apre le porte. Non riempie i sacchi di dogmi e concetti. Ma apre semplicemente le porte. E lo fa per tutti. In piazza. Davanti al mondo. Giocando e coinvolgendo le masse. 
E invece continuano a creare le sette, con numeri miseri di cadaveri vecchi di un’era passata. E continuano a chiedere il dazio per raccontare lo spirito. E c’è chi il dazio lo paga e lo attacca anche al muro.


Il mondo oggi è un posto diverso. 
Compiacetevi dell’aiuto privato che date alle genti con atto privato. E sia... 
Ma donate alle folle le chiavi per aprire le porte. Vi paghi chi cerca in privato il vostro tempo. Ma la conoscenza sia data, in dono, per tutti, alle folle. Se davvero avete qualcosa da raccontare, raccontatelo. Senza remore e freni. Condividete il sapere.

San Francesco recitava e raccontava metafore e attirava i volgari sfumando il tutto con colori e risate. Apriva le porte. Regalava opportunità. Ed è questo il messaggio per i nuovi maestri. Regalate il sapere. Coinvolgete e lanciate scintille. Chi vuole le colga e ne faccia bottino. Create le opportunità. Fatelo per tutti. Ridete e sfumate la verità. La vostra verità.
Ed ancora leggo di saggi che vendono la conoscenza. E leggo di saggi che registrano il marchio e fanno lezioni. E dal giullare che coinvolge le folle se ne distaccano come fosse la peste.

D’altronde i saggi che vendono vecchi saperi  non sarebbero in grado di leggere un’anima sola. Hanno bisogno di menti volgari che facciano setta per insegnare cori morti e sepolti dal tempo - che sanno di tutto tranne che di mistica o di spirito o di magia.




Io racconto le percezioni del mio sapere giocando con metafore e parole, e lo faccio ovunque.  E lo faccio per tutti. Coinvolgo, se posso. Attiro colorando gli accenti. Spruzzo mistica bardata di gingilli. E chi vuole ne colga le mosse e apra la sua porta. Raccontare il simbolo a chi non vuol sentire trasforma l’atto in pura magia. Dire all’acqua che la pioggia è fresca è invece preistoria concettuale.



Il giullare cambia il mondo. Il vecchio mago che insegna  e rilascia scontrini è già dentro la bara. I vecchi saggi con scuole auto referenziate, coi libri auto pubblicati e con gli insegnanti auto diplomati sono orme sbiadite di un’Era passata. Questo è il tempo dei giullari. E i giullari si sa, sono avanti e sanno far quello che i vecchi maestri non sanno più fare: i giullari insegnano senza volerlo dire e impara chi non voleva sapere. E leggono l’anima, i giullari,  a chi li sa placare.